Descrizione
Nel 1873, alla morte del Cav. Ogliani, una delle sue figlie diede l’incarico all’architetto Alfredo D’Andrade di erigere una cappella mortuaria nel camposanto di Rivara ispirandosi ad esempi lombardi del Quattrocento (Certosa di Pavia) la quale è però rimasta incompiuta (forse perché il D’Andrade comincia negli stessi anni i lavori di restauro del castello di Issogne per Vittorio Avondo e quindi era spesso in viaggio fuori da Rivara).
La piccola cappella funeraria si erge in posizione isolata, al termine della lunga scalinata dell’antico accesso monumentale al cimitero, ora chiuso. Un tempo probabilmente la sua posizione doveva risultare privilegiata rispetto al resto del cimitero, circondata da una cancellata in ferro battuto che la isolava dal resto dell’area.
La costruzione è un piccolo mausoleo privato in perfetto stile neoclassico. Ha forma pressoché quadrata, chiusa da tre lati, con l’ingresso che si affaccia verso il cimitero in posizione rialzata rispetto al piano del cimitero di 4 scalini. All’interno della cappella si accede attraverso una entrata in ferro finemente lavorata, sottolineata dalla presenza di due colonnine esili con capitello corinzio che sorreggono un architrave in marmo lavorato su cui si imposta un arco a tutto sesto. La facciata principale è quella maggiormente decorata mentre le altre facciate presentano una ripartizione re-golare leggermente aggettante con decorazioni e specchiature centrali in finto marmo. Tutti gli angoli della cappella sono sottolineati da lesene aggettanti con capitelli corinzi lavorate a specchiature in marmo verde e rosa. Le lesene sorreggono la fascia orizzontale finemente cesellata su cui si imposta la copertura. Il tetto, che si imposta su un cornicione leggermente aggettante e decorato, presenta un disegno a padiglione, ed è formato da lastre di pietra (gusto tipico dell’epoca per piccole costruzioni di questo tipo).
All’interno del mausoleo si accede attraverso una bellissima e monumentale cancellata in ferro battuto, finemente lavorata, opera del fabbro Domenico Bruno che, sotto l'ispirazione del D'Andrade fece un’opera di pregevole valore artistico. La cancellata termina con lavorazioni a foglie di acanto e nella parte centrale presenta un Cristo sulla croce che risulta essere di pregevole maestria.
L’interno della cappella è completamente decorato da campiture in marmo bianco e rosa e da decorazioni dipinte. La cupola centrale, che si imposta su quattro archi a tutto sesto, è completamen-te affrescata e presenta la divisione in spicchi, i quali presentano disegni di richiamo classico. Anche i sottarchi risultano essere dipinti. Un motivo particolare della decorazione è rappresentata dalle tre lunette sottostanti gli archi a tutto sesto: qui un sottarco decorato con motivi classici presenta all’interno una specie di cannocchiale dipinto con la tecnica del tromple l’oil : il cannocchiale punta sull’ambiente circostante e sul verde di Rivara, quasi come se il defunto potesse, attraverso il dipin-to, continuare a vedere il paesaggio tanto amato.
All’interno della cappella una bella scultura in marmo bianco richiama la memoria del defunto: è Carlo Ogliani, seduto su di un cuscino che termina con delle nappine, appoggiato ad una specie di piedistallo di disegno classico. La scultura, seppur coperta da una leggera patina del tempo, lascia intravedere una certa maestria nella esecuzione. Il personaggio rappresentato è un uomo ormai anziano, vestito con abiti eleganti, che si porta la mano destra a sorreggere il capo, come quando si fa nel ricordare i tempi passati che non torneranno. Il basamento che sorregge la statua riporta la scritta “Karolus Ogliani”.
Molti sono i richiami della vita ultraterrena: il fiore di acanto che si ripete nella decorazione delle pareti laterali e nella decorazione marmorea dell’entrata (simbolo di vita ultraterrena), le foglie di acanto che decorano la cancellata e la grande foglia di acanto al centro dell’arco; ed ancora nella decorazione marmorea all’entrata si possono notare ghirlande di alloro, piccole conchiglie (simbolo ambivalente di nascita e di sepolcro) e piccoli candelabri con il fuoco acceso terminanti con carat-teristici teschi. Ai lati dell’arco trionfale in facciata, dentro due ghiere leggermente aggettanti si leg-gono le scritte “pax” ed “eis”. (pace ad essi- pace a loro)
Anche se il mausoleo è relativamente grande, ospita solo due salme: la salma di Carlo Ogliani, che dovrebbe essere posizionata nel primo loculo presente sulla parete di sinistra, dove si legge il no-me di “Karoli Ogliani” (anche se ci sono credenze che raccontano che l’illustre personaggio non sia stato tumulato in questo luogo) e la salma della moglie (Ogliani uxor).
Sulla facciata principale, in due piccoli cartigli simmetrici, ci sono incisi il progettista dell’opera ed il committente e la data di edificazione. In una si legge infatti “Opus Alfredi d’Andrade, lusitani pictoris” e nell’altro “Amalia Maria Rosa soro Ogliani MDCCCLXXVI”
La piccola cappella funeraria si erge in posizione isolata, al termine della lunga scalinata dell’antico accesso monumentale al cimitero, ora chiuso. Un tempo probabilmente la sua posizione doveva risultare privilegiata rispetto al resto del cimitero, circondata da una cancellata in ferro battuto che la isolava dal resto dell’area.
La costruzione è un piccolo mausoleo privato in perfetto stile neoclassico. Ha forma pressoché quadrata, chiusa da tre lati, con l’ingresso che si affaccia verso il cimitero in posizione rialzata rispetto al piano del cimitero di 4 scalini. All’interno della cappella si accede attraverso una entrata in ferro finemente lavorata, sottolineata dalla presenza di due colonnine esili con capitello corinzio che sorreggono un architrave in marmo lavorato su cui si imposta un arco a tutto sesto. La facciata principale è quella maggiormente decorata mentre le altre facciate presentano una ripartizione re-golare leggermente aggettante con decorazioni e specchiature centrali in finto marmo. Tutti gli angoli della cappella sono sottolineati da lesene aggettanti con capitelli corinzi lavorate a specchiature in marmo verde e rosa. Le lesene sorreggono la fascia orizzontale finemente cesellata su cui si imposta la copertura. Il tetto, che si imposta su un cornicione leggermente aggettante e decorato, presenta un disegno a padiglione, ed è formato da lastre di pietra (gusto tipico dell’epoca per piccole costruzioni di questo tipo).
All’interno del mausoleo si accede attraverso una bellissima e monumentale cancellata in ferro battuto, finemente lavorata, opera del fabbro Domenico Bruno che, sotto l'ispirazione del D'Andrade fece un’opera di pregevole valore artistico. La cancellata termina con lavorazioni a foglie di acanto e nella parte centrale presenta un Cristo sulla croce che risulta essere di pregevole maestria.
L’interno della cappella è completamente decorato da campiture in marmo bianco e rosa e da decorazioni dipinte. La cupola centrale, che si imposta su quattro archi a tutto sesto, è completamen-te affrescata e presenta la divisione in spicchi, i quali presentano disegni di richiamo classico. Anche i sottarchi risultano essere dipinti. Un motivo particolare della decorazione è rappresentata dalle tre lunette sottostanti gli archi a tutto sesto: qui un sottarco decorato con motivi classici presenta all’interno una specie di cannocchiale dipinto con la tecnica del tromple l’oil : il cannocchiale punta sull’ambiente circostante e sul verde di Rivara, quasi come se il defunto potesse, attraverso il dipin-to, continuare a vedere il paesaggio tanto amato.
All’interno della cappella una bella scultura in marmo bianco richiama la memoria del defunto: è Carlo Ogliani, seduto su di un cuscino che termina con delle nappine, appoggiato ad una specie di piedistallo di disegno classico. La scultura, seppur coperta da una leggera patina del tempo, lascia intravedere una certa maestria nella esecuzione. Il personaggio rappresentato è un uomo ormai anziano, vestito con abiti eleganti, che si porta la mano destra a sorreggere il capo, come quando si fa nel ricordare i tempi passati che non torneranno. Il basamento che sorregge la statua riporta la scritta “Karolus Ogliani”.
Molti sono i richiami della vita ultraterrena: il fiore di acanto che si ripete nella decorazione delle pareti laterali e nella decorazione marmorea dell’entrata (simbolo di vita ultraterrena), le foglie di acanto che decorano la cancellata e la grande foglia di acanto al centro dell’arco; ed ancora nella decorazione marmorea all’entrata si possono notare ghirlande di alloro, piccole conchiglie (simbolo ambivalente di nascita e di sepolcro) e piccoli candelabri con il fuoco acceso terminanti con carat-teristici teschi. Ai lati dell’arco trionfale in facciata, dentro due ghiere leggermente aggettanti si leg-gono le scritte “pax” ed “eis”. (pace ad essi- pace a loro)
Anche se il mausoleo è relativamente grande, ospita solo due salme: la salma di Carlo Ogliani, che dovrebbe essere posizionata nel primo loculo presente sulla parete di sinistra, dove si legge il no-me di “Karoli Ogliani” (anche se ci sono credenze che raccontano che l’illustre personaggio non sia stato tumulato in questo luogo) e la salma della moglie (Ogliani uxor).
Sulla facciata principale, in due piccoli cartigli simmetrici, ci sono incisi il progettista dell’opera ed il committente e la data di edificazione. In una si legge infatti “Opus Alfredi d’Andrade, lusitani pictoris” e nell’altro “Amalia Maria Rosa soro Ogliani MDCCCLXXVI”
Indirizzo e punti di contatto
Nome | Descrizione |
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Indirizzo | Cimitero di Rivara |
Modalità di accesso
Accesso libero al Cimitero, privo di barriere architettoniche